Scambio e uso dei dati sanitari elettronici: occhio alla tutela dei pazienti

In ballo una proposta della Commissione Europea. Preoccupazioni espresse dal Comitato europeo per la protezione dei dati e dal Garante europeo per la protezione dei dati

Scambio e uso dei dati sanitari elettronici: occhio alla tutela dei pazienti

Pieno rispetto della normativa posta a protezione dei dati relativi ai pazienti europei. Ecco quanto chiedono il Comitato europeo per la protezione dei dati e il Garante europeo per la protezione dei dati con un parere congiunto in merito alla proposta avanzata dalla Commissione Europea per lo Spazio europeo dei dati sanitari. La proposta mira a facilitare la creazione di un’Unione sanitaria europea e a consentire all’Unione Europea di sfruttare appieno il potenziale offerto dallo scambio, dall’uso e dal riutilizzo sicuro e protetto dei dati sanitari elettronici, sia per fornire una migliore assistenza sanitaria, anche transfrontaliera, al soggetto i cui dati sono stati raccolti (cosiddetto uso primario), sia ai fini della ricerca scientifica, medicina personalizzata, statistica, applicazioni digitali per la salute (cosiddetto uso secondario). In sostanza, il Comitato europeo e il Garante europeo, pur riconoscendo che le previsioni della proposta volte a facilitare l’uso secondario di dati sanitari elettronici possono generare benefici per il bene pubblico, mettono in luce i rischi per i diritti e le libertà delle persone interessate derivanti da queste ulteriori attività di trattamento, rispetto alle quali, diversamente dall’uso primario, non è garantito al soggetto il diritto di limitare l’accesso di terzi ai propri dati. Fondamentale perciò, secondo Comitato europeo e Garante europeo, che i dati siano conservati unicamente all’interno dello spazio economico europeo. (Parere del 12 luglio 2022 del Comitato europeo per la protezione dei dati e del Garante europeo per la protezione dei dati)

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