Registro dei titolari effettivi: questione rimessa alla CGUE

Il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 8248/2024, ha sospeso il giudizio, rimettendo sei questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia Europea, in ragione dell'estrema delicatezza della questione.

Registro dei titolari effettivi: questione rimessa alla CGUE

Alcune società fiduciarie, autorizzate all’esercizio della relativa attività, si opponevano in ai provvedimenti amministrativi, con i quali il mandato fiduciario veniva equiparato al trust. Questo avrebbe comportato l'obbligo di iscrivere tali mandati in una sezione speciale del Registro delle Imprese e di comunicare informazioni sulla titolarità effettiva come previsto dalla disciplina di riferimento. Così, le ricorrenti chiedevano al TAR l'annullamento, previa sospensione di efficacia, del decreto del 29 settembre 2023 avente a oggetto il Registro dei titolari effettivi.

Tuttavia, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto i ricorsi avanzati ritenendoli privi di fondamento. Di conseguenza, le società presentato ricorso al Consiglio di Stato.

Quest'ultimo, con ordinanza n. 8248 del 15 ottobre 2025, ha sospeso il giudizio e ha posto sei questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.

Nonostante il Consiglio di Stato abbia ritenuto senza fondamento i motivi del ricorso in appello presentati dalle società fiduciarie, ha rilevato che non vi erano i presupposti per evitare il deferimento pregiudiziale alla Corte di Giustizia, basato sull'articolo 267 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, vista la complessità delle questioni legali in discussione, relative all'interpretazione corretta di alcune disposizioni della Direttiva n. 2015/849 e alla possibile dicotomia tra la legislazione dell'Unione e quella nazionale.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha esaminato i sei quesiti da porre alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, di cui i primi tre riguardanti l'inclusione dei mandati fiduciari nella definizione di istituti giuridici con struttura o funzioni simili ai trust. Le domande puntano a chiarire se l'attività svolta dalle società fiduciarie debba essere regolamentata dalla legislazione comunitaria, in conformità a quanto previsto dalle leggi italiane, con riferimento specifico agli articoli delle direttive di riferimento.

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