Madre decaduta dalla responsabilità genitoriale: può visionare cartella clinica e fascicolo sanitario del figlio malato

Riconosciuto dai giudici l’esercizio del diritto di difesa, a fronte del giudizio civile di impugnazione del decreto che privato la donna della responsabilità genitoriale e aveva disposto l’affidamento esclusivo del minore al padre

Madre decaduta dalla responsabilità genitoriale: può visionare cartella clinica e fascicolo sanitario del figlio malato

Diritto alla riservatezza assolutamente secondario a fronte dell’azione giudiziaria con cui una madre impugna il provvedimento che l’ha dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale. Di conseguenza, ella ha diritto di accedere alla cartella clinica ed al fascicolo sanitario del figlio malato, documenti, questi, detenuti dall’Azienda sanitaria, per poter verificare l’eventuale peggioramento delle condizioni di salute del figlio a seguito dell’allontanamento da lei.
Questi i chiarimenti forniti dai giudici (sentenza numero 383 del 20 marzo 2025 del Tar Veneto), i quali hanno richiamato il principio secondo cui la norma attribuisce il diritto di accesso agli atti a coloro che vantino un interesse diretto, concreto ed attuale corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento richiesto e, di conseguenza, va comunque garantito ai richiedenti l’accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza si presenti necessaria per la tutela dei loro interessi giuridici.
Tanto premesso, la donna ha rappresentato che l’accesso alla cartella clinica ed al fascicolo sanitario del figlio era funzionale all’esercizio del diritto di difesa nell’ambito del giudizio civile di impugnazione del decreto che l’aveva privata della responsabilità genitoriale e aveva disposto l’affidamento esclusivo del minore al padre.
In particolare, come emerge dall’istanza di accesso, la produzione in giudizio della documentazione sanitaria era necessaria per dimostrare che il padre non era stato diligente nel garantire che il minore ricevesse adeguati livelli di assistenza sanitaria per la cura della patologia da cui è affetto, patologia aggravatasi dopo lo spostamento dalla residenza materna a quella paterna, e ciò al fine di recuperare l’affidamento del figlio e l’esercizio della responsabilità genitoriale.
Tutto ciò vale a dimostrare che la donna è titolare di un interesse diretto, concreto ed attuale corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata alla documentazione richiesta. Infatti, l’esercizio della responsabilità genitoriale si presenta come un insieme di facoltà, diritti e poteri (oltre che di doveri) del soggetto.
Al riguardo, risulta irrilevante, precisano i giudici, il fatto che la donna sia stata dichiarata decaduta dall’esercizio della funzione genitoriale, considerato che il provvedimento giudiziale che ha disposto in tal senso è stato tempestivamente impugnato, e quindi non ha assunto carattere di definitività.

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